Colombano, una delle personalità più influenti della sua epoca, definito “Il primo vero Santo europeo”, nasce nel 540 nel Leinster, in Irlanda. Nel 591 salpò con dodici discepoli da Bangor, vicino a Belfast, e per oltre trent’anni viaggiò attraverso l’Europa fondando comunità e monasteri in territori che, oggi, sono moderni stati europei: Irlanda, Gran Bretagna, Francia, Germania, Svizzera, Austria e Italia.
L’itinerario tracciato in Italia dà l’occasione per ripercorrere i passi dell’abate irlandese che nel 612 attraversò le Alpi, giungendo a Milano presso la corte dei regnanti longobardi, Agilulfo e Teodolinda, che, dopo due anni di permanenza nella capitale, lo indirizzarono verso la località di Bobbio, situata all’estremità settentrionale degli Appennini.
Qui, San Colombano, ormai vecchio, fondò nel 614 il suo ultimo monastero che divenne presto un importante centro di spiritualità in un’epoca di violenze, devastazioni, eresie e turbolenze, e resterà per secoli l’istituzione più influente anche da un punto di vista culturale in tutto il nord Italia e non solo. Colombano morì nel 615. I suoi resti sono custoditi nella cripta dell’Abbazia, méta ogni anno da secoli di pellegrinaggi.
Il processo d’ integrazione dei popoli europei avvenuto a partire dal medioevo deve all’opera dei monaci e al monachesimo irlandese ha avuto un ruolo fondamentale. Tale processo generò una nuova struttura culturale, all’interno della quale i contrasti etnici si smussarono senza che le differenze venissero cancellate, delineando lo sviluppo dell’identità europea portatrice dei valori comuni che ancora oggi la caratterizzano: diritti umani, dialogo, scambio ed arricchimento culturale.
Colombano ha contributo alla costruzione della moderna Europa e ripercorrere il suo cammino vuol dire rendere omaggio a questo grande uomo la cui memoria è ancora viva dopo 14 secoli
Per “Cammino di San Colombano” si intende l’insieme delle località toccate dal monaco irlandese durante la sua “peregrinatio pro Christo” e in gran parte citate nella “Vita Columbani” di Giona di Susa, che ne scrisse la biografia disponendo delle testimonianze dirette raccolte dai monaci che con lui avevano condiviso la vita all’interno dei vari monasteri da lui fondati. Accanto a a queste località sono state individuate altre città o paesi in cui la tradizione ricorda questa straordinaria figura nei nomi di pievi, edicole, cappelle, santuari e chiese dedicate al Santo Irlandese.
Il Cammino di San Colombano è ancora oggi, a distanza di 14 secoli, un itinerario animato e vissuto. Il movimento colombaniano non solo lo ha riscoperto, ma da esso attinge per un originale contributo alla costruzione della casa comune europea impegnata in un difficile processo di unificazione. Su tale premessa è sorta nel 2014 l’Associazione Europea con l’intento di dar vita a un nuovo Itinerario Culturale Europeo oltre all’obiettivo di ottenere tale riconoscimento dal Consiglio d’Europa.
Catalogo dei cammini religiosi italiani
Il 6 marzo 2023 Il Cammino di San Colombano è stato inserito nel “Catalogo dei cammini religiosi italiani” ai sensi dell’art. 5, comma 1 lett. a), del Decreto 23 giugno 2022 del Ministro del Turismo “Misure attuative del fondo per i cammini religiosi di cui all’art. 1, comma 963, della Legge 30 dicembre 2021, n. 234”.
Dal 5 luglio 2023 è stato inserito nel circuito dei Cammini della Regione Emilia Romagna (65km dei 330 km in territorio italiano sono nella Regione Emilia Romagna) . E’ il 21° cammino dell’Emilia Romagna . (video)
San Colombano non trascorse molto tempo all’interno del monastero; era solito infatti ritirarsi in preghiera in luoghi isolati, veri e propri eremi, spesso difficili da raggiungere. Nei pressi di Coli, nella val Curiasca, a pochi km da Bobbio, il Santo aveva scelto un anfratto roccioso, conosciuta come la Spelonca di San Michele, a Coli. Secondo la tradizione, fu qui che il Santo morì, il 23 novembre 615, all’età di 75 anni.
E’ possibile percorrere il Cammino con lo spirito del pellegrino per l’ultimo tratto di km 150 da Milano (Basilica Sant’Eustorgio) a Bobbio (Basilica di San Colombano) per n. 8 tappe. Il pellegrino potrà far timbrare la credenziale a ogni tappa dell’itinerario e, una volta giunto alla tomba del Santo, ricevere il Testimonium, la certificazione dell’avvenuto pellegrinaggio.
La segnaletica “ufficiale” installata finora lungo l’itinerario è di vari tipi:
La segnaletica è stata posata lungo il percorso ufficiale lungo tutto il tratto tra Pont Saint Martin e Roma. Quindi tutto il tratto italiano, esclusa la Regione Autonoma Val d’Aosta dove invece è necessario seguire le indicazioni regionali gialle.
Oltre ai segnavia ufficiali, lungo il percorso si possono trovare numerosi altri segnavia, il più frequente dei quali è una freccia bianca con pellegrinetto giallo, che però indica un percorso diverso da quello ufficiale.
Il percorso della CicloVia Francigena è segnalato dal Colle del Gran San Bernardo a Roma con fascette adesive e frecce bianco-azzurre con la scritta “CicloVia Francigena” e/o il simbolo del pellegrino circondato da una ruota di bicicletta.
I segnavia vengono in genere posizionati su pali e supporti presenti in prossimità dei bivi, e quando non ci sono bivi viene posizionato un segnavia ogni 300-500m.
Si tratta di una segnaletica leggera molto pratica ma facilmente rimovibile e danneggiabile, per cui purtroppo in alcune situazioni la segnaletica non è sufficiente, in particolare negli attraversamenti delle città, e soprattutto nell’ingresso a Roma.
In realizzazione…