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Partenza:
Chiavenna
Arrivo:
Verceia
Distanza:
25 Km
Si cammina lungo la “via Francisca” (vari cartelli / indicazioni in giallo: metallico “Sentiero storico della valle” oppure “Via Francisca” oppure “bolli in vernice gialla”) e poi si incrocia la ciclopedonale “ciclabile della Val Chiavenna” (cartello marrone) Una eventuale variante può essere rappresentata dalla “Ciclabile della Val Chiavenna” già a partire da Chiavenna.
A Chiavenna si parte da via Marconi (dove c’è la rotatoria della SS36) poi si prosegue per Via Volta e dopo il ponte sul torrente Liro si prosegue su Via Trivulzia (nel comune di Mese). Si prosegue per Via Trivulzia che poi in seguito , nel comune di Gordona, diventa Via Mondadizza e infine Via Crezza. Al termine della Via Crezza si incontra una rotatoria dove si incrocia la via Scogli dove si incontra dopo pochi metri piazza San Martino ova ha sede il Comune di Gordona. Nel parcheggio di fronte al Comune si piega verso sinistra in Via Piazzoli (dove c’e’ un ben visibile “bollo giallo”). Si prosegue lungo la via e più avanti si incontra un cartello con indicazione “Via Francisca”. Si prosegue seguendo i cartelli e i “bolli” gialli percorrendo la “variante bassa” (indicazione a sinistra subito dopo aver passato il ponte sul torrente Boggia): un’ora in meno di cammino costeggiando il fiume Mera e passando, prima di San Pietro frazione di Samolaco, per l’Oratorio di Sant’Orsola alla Cesura. Alla frazione di San Pietro alla fine di via Overina si svolta a sinistra in via Tonaia. Si segue la via Tonaia per andare verso il ponte sul Mera. Subito dopo aver attraversato il ponte si imbocca di nuovo sulla destra la “ciclabile della Val Chiavenna” (itinerario ciclo-pedonale) indicato con cartelli marroni. Si costeggia il Mera lungo la Ciclo-pedonale (della Valchiavenna): Si incontra, di nuovo un ponte sul Mera. Qui la ciclabile passa sotto il ponte e prosegue nella campagna che costeggia il fiume fino alla frazione di Giumellasco. La strada prende appunto questo nome e dopo poco diventa Via Giumello. Dalla frazione di Giumellasco la strada è anche percorribile dalle auto: state attenti! Siamo ormai alle porte di Novate Mezzola ove imbocchiamo, alla fine di Via Giumello, il ponte pedonale sul Mera. Al termine del ponte si svolta a destra riprendendo la ciclo-pedonale della Valchiavenna (via al Lido) che ci porta costeggiando il lago di Novate Mezzola, alla località omonima. Qui, nella frazione Campo, merita una visita l’Oratorio di San Colombano antico edificio parrocchiale sorto sui resti dell’antico monastero fondato dai monaci di Bobbio (da via Lungo lago, si percorre via San Colombano fino a giungere all’Oratorio). La tappa conclude a Verceia presso la Chiesa di San Fedele (a pochi passi dal lungolago).
B&B Il Sorriso
Loc. San Pietro
Via Peremonte, 22
tel.: 340 5790090
apertura annuale
Agriturismo Summus Lacus
Via Siberia, 5
tel.: 333 1087966
apertura annuale
La Casa dei miei nonni
Via XXI Aprile, 16
2-4 posti, DBL 70-90 €, uso cucina e lavanderia, caffè, tè, posto bici con ricarica batteria.
tel.: 3332427751
mail: oregioni.mara@gmail.com
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Hotel Saligari
Via Copes 29
SGL 70-80 €, DBL 100-110 €
tel. 0343-39.100
e-mail.: info@hotelsaligari.com
www.hotelsaligari.com
Agriturimo Valcodera
Localita’ Giavere – 23025 Novate Mezzola (SO)
4 camere per un totale di 18 posti letto
45 euro a persona
Compresa la colazione
Cell.: +39 3462246391
e-mail: agriturismovalcodera@virgilio.it
www.agriturismovalcodera.it
Bar Val di Ratt
Via Nazionale, 60
aperto tutti i giorni dalle 6,00 alle 23,30
Chiosco Verde
Via Walter Corti, 145
Solo in estate
Si parte dalla grande Centrale Idroelettrica, edificata in paese nel 1927 e inaugurata dal Principe Umberto di Savoia. L’edificio fa ormai parte integrante dell’urbanistica di Mese. La sua costruzione fu celebrata dalla stampa dell´epoca. Ancora oggi questo è il più grande impianto presente in provincia. Poco distante, la chiesa di San Vittore, le cui prime tracce scritte risalgono al 1100, ricorda la devozione verso il soldato romano che venne martirizzato a Milano nel III secolo. Il palazzetto Stampa è un altro esempio di casa colonica presente a Mese. Da notare il bel quadrante di orologio dal metro di diametro, che campeggia sulla facciata.
La Via dei Crotti e dei Böc´ . Si passeggia dal Fontanin a Crotti di Scandolera. Il percorso propone vari scorci del paese, narrando la storia degli angoli più rappresentativi. Come l’affresco della Beata Vergine della Salute, risalente al 1871, che oggi è ancora ben visibile sulla facciata di Casa Dell’Acqua al 65 di via Scandolera. Una devozione che fu portata a Mese dagli emigrati a Venezia, una volta rientrati nella vallata. Il “casin” invece, era l’abitazione del curato. Le decorazioni ancora visibili sulla facciata fanno ritenere che l’edificio risalga ai primi anni del 1800. Poco distante c’è il delizioso portale barocco che decora la porta d’ingresso di quella che fu la casa del Notaio Prevostini (1798). Mese ha celebrato la tradizione della Cooperativa del Latte, fondata da don Primo Lucchinetti, con un museo che ne racconta le produzioni. Mese, come molti altri centri della vallata, ha tanto da raccontare. Prendetevi il tempo per farlo. Ne vale la pena.
Il nome deriva forse da “cortona”, cioè “grande Corte”, oppure dalla radice prelatina “ghordt”, cioè “luogo recintato”. Più poetica l’ipotesi che derivi da “cor dona”, cioè “dona il cuore”, a significare la generosità degli abitanti. E’ situato sul versante destro del Piano di Chiavenna, ad un’altitudine media di 283m sul livello del mare. Il territorio comunale, che si sviluppa lungo il confine con la Svizzera, è caratterizzato da variazioni altimetriche notevoli, costituito da un panorama particolarmente ricco di torrenti e corsi d’acqua. Il centro abitato è circondato da campi coltivati e vigneti ed è interessato da un fenomeno di espansione edilizia che ne sta allargando i confini.
Cosa c’è da vedere a Gordona:
• Chiesa di San Martino
• Chiesa di Santa Caterina
• Torre di Segname
Si segnala un bellissimo itinerario, da Gordona fino all’alpe Cermine. E poi ancora più su fino all’Alpe Cima (o Scima) e all’Alpe Forcola con il bivacco, aperto tutto l’anno. Alla scoperta di questi splendidi borghi di montagna. Ma anche della Fughiascia, la focaccia tradizionale di Gordona.
Samolaco deve il suo nome alla collocazione geografica posta all´estremità settentrionale del Lago di Como. In passato il villaggio doveva erigersi nei pressi dei ruderi della chiesa di San Giovanni all’Archetto dove sono ancora oggi visibili i resti di fornaci per la cottura della calce. Da lì passava anche la Via Francisca ovvero la prosecuzione della Via regina. Grazie a questi percorsi si giungeva a Chiavenna e si procedeva, attraverso i valichi, oltre la catena apina.
Cosa vedere a Samolaco. Percorrendo ora i sentieri storici si incontrano testimonianze del passato custodite nei vecchi fabbricati, nei ruderi di San Giovanni all´Archetto, nella chiesa di S.Andrea al Colle, nella torre del Culumbée o nella Cà Pipéta.
Se si imbocccano brevi deviazioni, si raggiungono Monastero, Stalla, Fontanedo, Ronco e Paiedo.
Oltre a quelli già citati, sono ancora tanti gli antichi nuclei da valorizzare: la parte vecchia di Era (Cuéta), Casenda, Vigazzuolo e i resti dei casolari abbandonati a mezza costa (Cusciago, Piazza, macolino, Piazza Bedogna).
VIA FRANCISCA
Percorso storico che costituisce la prosecuzione dell´antica Via Regina (da Como all´alto Lario, sponda destra) e raggiunge Chiavenna, mantenendosi sul lato destro della Valle. Dal Tempietto di S. Fedelino si risale lungo il corso del fiume Mera fino a raggiungere l´ampio conoide dei torrenti Meriggiana e Casenda che, con le loro alluvioni, decretano la fine dell´antico nucleo.
Il cammino prosegue fino a Vigazzuolo. Valicato il torrente Casenda si giunge al villaggio omonimo e si sale fino ai terrazzamenti morenici.
Si continua verso Luoghi, Sassello, Schenone e Prona per giungere alla chiesa di S. Pietro, poco oltre la medioevale torre del Culumbée. Da qui si percorre un viottolo che scende fino al bivio di Roverina e si prosegue fino alla piana della Cesura.
Si imbocca un comodo e largo sentiero e si oltrepassa il ponte che supera il corso finale del torrente Boggia. Si supera Gordona proseguendo oltre Mese concludendo il percorso al ponte di Postaiolo, all´imbocco della Valle Spluga.
Un’enorme spianata tra il lago di Como, la Val Chiavenna e la Valtellina per immergersi nella natura e osservarla in tutta la sua bellezza. Raggiungibile in auto, ma anche in treno, la Riserva Naturale Pian di Spagna è una meta davvero suggestiva se ami camminare o montare in sella a una bici da cicloturismo. Si estende su un’area di circa 1500 ettari, ad un ‘altitudine di 200 metri, tra il lago di Como, la Val Chiavenna e la Valtellina è un’area protetta appartenente alla Rete Ecologica europea “Natura 2000”; ciò significa che questa riserva si distingue, come vedremo, per la presenza di una grande varietà di specie animali e vegetali, nonché di habitat ed ecosistemi da salvaguardare.
Questa enorme spianata tra lago di Como, Val Chiavenna e Valtellina, un tempo era una distesa di acqua: in epoca romana, infatti, il lago di Como e il lago di Mezzola erano uniti. Con il passare del tempo, tuttavia, i detriti trasportati dal fiume Adda a causa delle frequenti alluvioni formarono l’attuale Pian di Spagna. E nel momento in cui, in seguito a un’operazione di bonifica, venne rivista la canalizzazione del bacino dell’Adda la situazione idrogeologica poté considerarsi risolta.
Uno dei punti di forza di questa riserva è il suo ecosistema complesso che presenta canneti, aree paludose, prati e zone ancora coltivate. Senza contare l’aspetto paesaggistico: basti considerare che nella sua estensione si contano ben tre diverse catene montuose (il Monte Berlinghera nelle Alpi Lepontine a nord-ovest, le Alpi Retiche che abbracciano la Valle dei Ratti e la Val Codera a nord-est, il monte Legnone a sud) e tre diversi laghi: il lago di Dascio, parte del lago di Como e il lago di Mezzola.
Quello che puoi vedere in questa riserva supererà sicuramente le tue aspettative. Per quanto riguarda la flora, le cannucce di palude (Phragmites australis) si accompagnano alla comune tifa maggiore (Typha latifolia), alle ninfee (Nymphaea alba) e ai nannuferi (Nuphar lutea). nelle aree più umide; il tutto è circondato da boschi di salici, ontani e pioppi.
Nelle acque dei numerosi canali poi abbondano pesci di acqua dolce come i lucci, i persici, le trote e le anguille. Rane e rospi popolano gli stagni, mentre tra i mammiferi non mancano diversi animali del sottobosco, così come le volpi, le lepri e una piccola popolazione di cervi.
Se poi volessi dedicare un po’ del tuo tempo al bird watching. nella riserva c’è una moltitudine di uccelli:oltre 24 specie di uccelli acquatici e altre 200 specie diverse di uccelli migrato
Con almeno un preavviso di cinque giorni, nella Riserva Naturale Pian di Spagna è possibile organizzare delle escursioni. Tra i principali percorsi e sentieri praticabili ci sono: quello che parte da Dascio per raggiungere il Tempietto di San Fedelino a Sorico, accessibile a tutti e della durata di 3 ore circa; un percorso ad anello con arrivo e partenza dalla località di Beletrone, che si snoda all’interno della Riserva; quello che da Ponte del Passo a Sasso di Dascio permette di osservare una grande quantità di uccelli acquatici e che permette di godere di un panorama sul lago di Mezzola: quello che da Trivio di Fuentes, nei pressi del Ponte sull’Adda, permette di arrivare anche in bicicletta alla Cascina Lodoletta, e che dà modo di vedere il forte di Fuentes.
Bagnata dalle acque del lago di Mezzola, uno dei laghi balneabili della Lombardia, a settentrione del ben più conosciuto lago di Como, Novate Mezzola s’apre alla docile campagna lombarda mantenendo questo bucolico approccio fin dall’epoca longobarda, quand’era sotto il controllo vigile e autoritario dell’Abbazia di San Colombano. Così trascorse buona parte del suo Medioevo, egemonizzata da ordini vescovili e pievi, finché la modernità non scosse lo status quo amministrativo, caldeggiando molto lentamente eppur effettivamente un’unificazione comunale comprensiva di Novate, Verceia, Vico, Scellio e Lezzeno superiore, insomma un accorpamento di cinque cantoni che mantenevano a ogni modo le proprie economie e relative gestioni. Con la formazione della Repubblica Cisalpina, Novate Mezzola era ormai divenuto realtà comunale assoggettata al distretto III di Sondrio. Durante i vari processi di evoluzione amministrativa, Novate conobbe un discreto popolamento, eppure oggi non si può parlare di città né di cittadina bensì di paese che conta neanche 2.000 abitanti. Cosa vedere a Novate Mezzola . Molto vivibile oggi il suo centro storico nel quale spicca la mole elegante della Parrocchiale della Santissima Trinità, la cui fondazione non è ancora ascrivibile a una data precisa. La Parrocchiale di San Colombano a Campo invece ha una data di nascita, il 1955. Sul territorio s’ergono molti altri edifici ecclesiastici, si ricordino la Chiesa di Sant’Antonio Abate di Campo, la Chiesa del Cristo Re presso Bresciadega e la Chiesa di San Fedele a San Fedelino. La spiaggia del lago di Mezzola è un patrimonio ristretto, intimo ed esiguo invita a una visita breve, contrariamente a un hinterland che va esplorato con molta cura passando dal lago di Mezzola, che non è soltanto un’oasi avifaunistica ma anche un’attrazione per quanti amano fare il bagno in acque più che tranquille e rilassarsi sul bagnasciuga di un lido attrezzato. Gli escursionisti possono dedicarsi alla percorrenza appassionante dei sentieri naturalistici come il Sentiero Roma e il Sentiero Italia, che si inoltrano fra le più belle creste alpine. Il lungolago, va detto, contempla inoltre una pista ciclabile suggestiva e facile da seguire, senza particolari dislivelli e immersa nella natura lacustre
Paese ricco di storia, bellezze paesaggistiche dal lago alla montagna, itinerari, sapori tradizionali, eventi e rievocazioni, sport e molto di più.
Primo centro della Valchiavenna per chi proviene da sud, Verceia si affaccia sul Lago di Mezzola che rende suggestivo questo habitat unico, oltre ad offrire la possibilità di praticare canottaggio, balneazione e attracco di piccole imbarcazioni.
Sulle rive del Lago si snoda un pista ciclabile tra le più panoramiche che si addentra, per un tratto, nell´Oasi Pian di Spagna: Riserva Naturale protetta, fondamentale tappa per la fauna migratoria.
ESCURSIONI
Da Verceia si accede alla Valle dei Ratti. Qui due sono le località principali un tempo sempre abitate: Frasnedo a quota 1287 mt. con la chiesetta dedicata alla Madonna della Neve del 1677 e con campanile del 1844, e Foppaccia con chiesetta eretta nel 1762 in onore di Sant´Anna.
Molto ambito, sia da escursionisti che da appassionati di mountain bike, è il Tracciolino: percorso caratterizzato da gallerie scavate nella roccia e da una decauville, lo storico binario per il trasporto delle merci. Il tracciato venne aperto negli anni Trenta del Novecento come infrastruttura di servizio per il trasporto delle merci e di collegamento tra due dighe, una in val Codera e l´altra in Valle dei Ratti.
La lunghezza complessiva del sentiero del Tracciolino è di circa 14 Km., mal al momento sono solo 8 quelli messi in sicurezza e percorribili anche dalle mountain bike. Download cartina