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Partenza:
Villa di Chiavenna
Arrivo:
Chiavenna
Distanza:
10,2 Km
Il percorso in territorio italiano inizia poche decine di metri prima del confine di stato con la Svizzera.
Sul fianco sinistro (guardando verso il confine Svizzero) del parcheggio, che si affaccia sull’ultima rotatoria posta tra Via Dogana e la SS37, troviamo la ciclo-pedonale che poi prosegue passando nel sottopassaggio della SS37.
Il percorso svizzero proviene da Via Dogana. Da via Dogana, giungendo dalla Svizzera, si entra nel parcheggio e poi sul lato opposto di via Dogana inizia la ciclo-pedonale (“Itinerario Val Chiavenna Ciclo pedonale” , cartello marrone).Il cammino si svolge su una stradina asfaltata. Si attraversa il ponte posto all’inizio del lago formato dalla diga di Villa di Chiavenna e poi si riprende il percorso nel bel bosco lasciano lo specchio d’acqua alla nostra destra. Nella parte inziale c’è una breve salitella e si continua il percorso nel bosco incontrando di tanto in tanto qualche casa. Al termine del Lago si continua a percorre il sentiero asfaltato lasciando il fiume Mera alla nostra destra. In prossimità del cartello indicante “Villa di Chiavenna” si incontra una Chiesa (fraz. di Giavera) che si lascia sempre alla nostra destra proseguendo diritto. Dopo pochi minuti la strada piega a destra e si attraversa di nuovo il Mera. Subito dopo il ponte si svolta a sinistra ancora nella ciclabile (ben indicata da cartello blu rotondo).
Si prosegue per la bella ciclo-pedonale che costeggia il fiume (ora alla nostra sinistra).
All’altezza di Santa Croce si ripassa il ponte lasciando così il Mera alla nostra destra.
Poco dopo la chiesa di San Martino, sulla destra, se si vuole si può prendere una breve variante che ripercorre un tratto in pietra (“strecion”) dell’antico sentiero della valle: dopo poche centinaia di metri si riaggancia al nostro percorso.
Dopo poco la ciclo-pedonale passa per bei pratoni e cascine: in distanza in prossimità dell’abitato di Piuro sulla destra sono ben visibili le meravigliose cascate dell’Acqua Fraggia. In prossimità di una grande azienda agricola si continua per la strada che la costeggia lasciandola sulla nostra sinistra (non si svolta a destra) infilandoci di nuovo in un piccolo bosco.
Riattraversiamo il Mera (diventa così alla nostra sinistra) si giunge a Prosto dove già da distanza vediamo la Chiesa Parrocchiale (merita una visita). Proprio in questo punto si ripassa dall’altra parte del Mera proseguendo infatti lo si lascia alla nostra destra.
Ci si avvicina quindi alle “Marmitte dei Giganti”: grandi rocce scavate dall’acqua! Ormai si è in prossimità di Chiavenna ove incontriamo anche i caratteristici “Crotti”.
Si giunge in città in Via Poiatengo (incrocio con via Quadrio).A Chiavenna, bella cittadina, molti i luoghi da visitare oltre al caratteristico centro storico. In particolare la tappa termina presso la Collegiata di San Lorenzo che fu iniziata nel V secolo ed ampliata nei secoli successivi.
Al suo interno è contenuta l’opera Pace di Chiavenna, importante esempio di oreficeria medievale. La si raggiunge percorrendo Via Quadrio, attraversando Piazza Castello, imboccando Via Francesco e Giovanni Dolzino. Appena iniziata questa via che conduce al centro storico di Chiavenna si svolta a subito a sinistra nel vicolo S.Antonio. Alla fine del vicolo si svolta a destra in via Macolino, e poi a sinistra in Via Novi. Qui si giunge infine in Piazza Don Pietro Bonometti di fronte all’ingresso della Collegiata di San Lorenzo.
NOTA: la ciclopedonale proviene dalla Svizzera in parte si sovrappone alla “Via Bregaglia” (cartello marrone) che può essere eventualmente un alternativa in quanto entrambi i percorsi terminano nello stesso luogo a Chiavenna in Via Poiatengo (incrocio con Via Quadrio).
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Via Case Foratti, 10
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Parco Tecnologico Botanico del Paradiso
Via Maurizio Quadrio, 4 – 23022 Chiavenna
Lunedì chiuso. Tutti gli altri giorni dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 14,00 alle 18,00
Il comune di Villa di Chiavenna, ultimo comune della Bregaglia italiana, è uno tra i più antichi confini alpini non orografici. A ridosso del confine di stato italo-svizzero lungo la statale 37 del Maloja confina con i Comuni di Piuro (ITA) e con il comune di Bregaglia (Castasegna fino al 2009).
A Villa si accede dalla Statale tramite automobile/pullman oppure tramite la pista ciclopedonale della Val Chiavenna. Nel territorio comunale si evidenziano le peculiarità dei Crotti, tra i più antichi della Valchiavenna (XV-XVI sec.), siti principalmente in località Motta ed in minor numero nelle zone di Giavera-Canete-Chete (versante orografico sinistro del fiume Mera). I Crotti siti in località Motta (versante orografico destro del Mera) sono serviti in ambito turistico- culturale dalla pista ciclo-pedonale che da Chiavenna arriva nella vicina Val Bregaglia svizzera e si collegano attraverso rete sentieristica al vecchio nucleo di Savogno sito nel comune di Piuro. La stessa pista ciclo-pedonale abbraccia anche quelli della frazione Giavera e da lì si accede alle frazioni di Chete e Canete. I crotti sono tutti di proprietà privata ed ancora oggi alcuni, oltre a conservare prodotti di genere alimentari, nel periodo estivo rappresentano luoghi di aggregazione.
Nel territorio esclusivo di Villa di Chiavenna sono altresì presenti, nei nuclei di antica formazione, dei piccoli edifici adibiti all’essicazione delle castagne, denominate “Gràa” ,(visti i diversi castagneti presenti sul territorio), questi rappresentano una peculiarità del paese e dimostrano l’importanza di questo frutto quale alimento principale nel passato.
L’antico collegamento tra la frazione di Canete e il centro di Villa era un semplice viottolo a gradinate e con un piccolo ponte gettato sulla forra della mera che oggi è sostituito dal passaggio sullo sbarramento della diga.
È un piacevole percorso tra gli alberi e ai lati sono conservate le cappelle della via Crucis di Canete costruite nel seicento e nel settecento, alla fine della via Crucis c’è la Chiesa della Madonna Addolorata che risale al 1766.
Il percorso si conclude ai vecchi mulini (frazione di San Barnaba).
Sulle sponde del bacino artificiale ci sono ancora i resti di due mulini che un tempo sfruttavano la forza di un torrente soprattutto per macinare cereali. Andrebbero totalmente recuperati/ricostruiti a fini didattico-culturali.
Una visita alla chiesa di Chiesa di S. Barnaba è vivamente consigliata, essa è situata nell’omonima frazione, consacrata una prima volta verso la metà del XII secolo, nel 1491 venne nuovamente benedetta dedicandola al patrono S. Barnaba. L’attuale aspetto risale ad una ristrutturazione successiva del 1754. Consigliata è anche la visita alla Chiesa di S. Sebastiano che, con il fronte baroccheggiante, è la chiesa principale del comune, dedicata al santo Patrono, l’origine risale al 1454, sorta come oratorio subì nei secoli successivi interventi di ristrutturazione ed ampliamento, in particolare nel 1731; inoltre è consigliata la visita alla Chiesa dell’Immacolata, risalente al 1641 e collocata nella frazione di Giavera.
Tappa 1: Sasso del drago Proseguendo sulla strada statale che collega Piuro con Villa di Chiavenna si incontra lungo la strada un sasso, il sàsc dél dràach, che racchiuderebbe l’impronta di un drago. La leggenda sostiene vi vivesse un drago malvagio fatto morire con l’inganno (ingoiò una carovana di sale e scoppiò per la troppa acqua bevuta). Oggi sul masso c’è anche una frequentatissima palestra di roccia.
Tappa 2: Strécc (frazione Ponteggia). Dopo la sosta, l’itinerario prosegue verso la località Ponteggia tra le frazioni più antiche, forse il nucleo originario del paese. Si possono trovare edifici rurali e alcuni orti, sorgono abitazioni che risalgono al Quattro-Cinquecento, ci sono inoltre anche case ristrutturate. La frazione si snoda in anguste trettorie (strécc) tra le case.
Tappa 3: Stua di Tonèllä Questo edificio, risalente probabilmente al tardo medioevo, ha una struttura molto particolare perché è poggiato su pilastri in muratura e costruito con la tecnica lignea detta “a bàlz” (altrove “càrden”). Forse ebbe in passato la funzione di magazzino per la conservazione dei cereali.
Tappa 4: Torchio di Ponteggia Visita al torchio recentemente ristrutturato.
Tappa 5: il Sasso del Quartin Un imponente masso erratico abbandonato dai ghiacciai. L´uomo, come fanno le marmotte sugli alpeggi, ha scavato sotto per ricavarne vani utili a vinificare (vicino c´è anche un vecchio torchio, purtroppo in cattive condizioni). Proprio in uno di questi antri il notaio Giovanni Andrea Maraffio fece scolpire nel 1698 una scritta che rimase interrotta: “Questo mondo è una scena che…”. Curiosa è l´indicazione della data: 5698 dalla creazione dell´uomo. Tappa 6: Crotti di Motta Insiemi edilizi ed urbanistici assai suggestivi, incastonati fra le rocce, addossati gli uni agli altri. Erano ambienti destinati alla maturazione del vino, dei formaggi e dei salumi, costruiti ai piedi della montagna che li ha originati. Anche in questa zona è possibile una sosta per pranzo, infatti è da poco stato ristrutturato moderno centro sportivo con l´annesso bar ristoro.Tappa 7: Madonna della salute nella piccola frazione di Chete Questa Chiesa fu voluta dagli emigranti locali a Venezia che nel 1716 vollero nel paese natio un ricordo del tempio che il Senato veneziano aveva voluto innalzare di fronte a San Marco per la cessata peste del 1630. Questo piccolo Santuario, il 21 Novembre di ogni anno, ha sempre richiamato molti fedeli da tutti i paesi della Valchiavenna, anche a piedi. Il percorso si conclude ai vecchi mulini (frazione di San Barnaba).
Petrorium, che significa “Zona di pietre“, si riferisce al fatto che il suo territorio ha la perculiarità di essere molto roccioso. Prima cosa da vedere a Piuro è la Cascata dell’Acqua Fraggia, in parte visibile già dalla strada. Alimentata dall’omonima sorgente che sgorga dal Pizzo di Lago, a 3000 metri di altitudine, in un punto dello spartiacque alpino dal quale scendono fiumi che sfociano nel mare del Nord, nel mar Nero e nel Mediterraneo.
Lungo la stessa strada strada che porta alle cascate si raggiunge la Chiesa di Sant’Abbondio, il cui campanile è rimasto intatto a seguito della frana che colpì l’abitato, determinandone il semi-abbandono. La chiesa, invece, fu travolta dall’alluvione del torrente nel 1755 e in seguito ricostruita più a monte. Nella sua sacrestia ha sede il Museo degli scavi di Piuro. Aperto nel 1972, espone reperti del vecchio borgo sepolto dalla frana nel 1618 e ritrovati nelle tre campagne di scavi archeologici degli anni Sessanta e Ottanta: oggetti in pietra ollare, elementi architettonici, catenacci, monete, armi, attrezzi da armiere, cuoio, frammenti di arredo in legno e persino uno scheletro ricomposto nell’atteggiamento di proteggersi dalla frana.
Nella sala interna sono esposte alcune delle 53 canne in pietra ollare che appartenevano probabilmente all’acquedotto del giardino del Palazzo Vertemate Franchi, presso la collegiata di San Cassiano.
infine non può mancare una visita al Palazzo Vertemate Franchi, capolavoro rinascimentale immerso in un ambiente incantevole, in località Prosto di Piuro, a soli due chilometri da Chiavenna.
Eretto nella seconda metà del XVI secolo dai fratelli Guglielmo e Luigi Vertemate Franchi, è l’unico edificio delle proprietà che si è salvato dalla frana del 1618 che sommerse il paese con molti dei suoi abitanti.
Il principale edificio religioso è la COLLEGIATA DI SAN LORENZO, di cui si hanno notizie a partire dal 973, anche se si suppone che la costruzione fosse già esistente nel V sec. Nominata pieve nel 1042, la struttura è stata più volte rimaneggiata nel corso dei secoli: il campanile risale al Seicento, il portico e gli affreschi che decorano interamente le pareti interne sono settecenteschi, mentre il battistero, con il pregevole fonte battesimale romanico ricavato da un monolite di pietra ollare, è del XII sec. Presso la collegiata ha sede anche una delle raccolte di oreficeria religiosa più importanti d’Europa, il MUSEO DEL TESORO, che conserva anche paramenti sacri e oggetti dedicati al culto. Il pezzo più pregiato della collezione è la cosiddetta “Pace di Chiavenna”: la ricca copertina di un evangeliario del XI sec., costruita in legno di noce ricoperto da 25 lamine d’ora finemente decorate con perle e gemme preziose.
Uno degli elementi di unicità del territorio di Chiavenna è certamente rappresentato dai CROTTI: anfratti naturali venutisi a creare fra gli enormi massi anticamente trasportati a valle da una frana , sulla quale, in seguito, è stato edificato il paese. Nelle fessure fra le grotte spira il sorel, una corrente d’aria che in ogni stagione mantiene una temperatura costante intorno agli 8 gradi, creando le condizioni ideali per l’invecchiamento del vino e la stagionatura di salumi e formaggi. Fra Chiavenna e le zone circostanti si contano circa un’ottantina di crotti, buona parte dei quali destinata a uso privato per la conservazione di alimenti e per condividere momenti conviviali e di piaceri enogastronomici con amici e parenti. Alcuni crotti sono stati convertiti in ristoranti e servono i piatti tipici della cucina tradizionale, mentre la maggior parte degli altri viene aperta al pubblico solo nei primi due fine settimana di settembre, in occasione della Sagra dei crotti, che si svolge dal 1956 (www.sagradeicrotti.it).
In paese, merita una visita il MULINO MORO, che si trova nello storico quartiere artigianale di Bottonera, sede di attività particolarmente prospere nell’Otto e Novecento, grazie alla canalizzazione delle acque del fiume Mera. Il mulino, fondato nel 1867, occupava uno stabile di tre piani più un seminterrato e ospitava sei macine: un mugnaio e la sua squadra di operai lavoravano su tre turni, 24 ore su 24. Nel 1965 la famiglia Moro decise il trasferimento dell’azienda in una località diversa ed entro pochi anni la struttura chiavannesca fu chiusa definitivamente. L’antico pastificio è stato poi abbattuto, il mulino, invece, è stato riportato all’antico splendore grazie alle migliaia di ore di lavoro prestate dalla Comunità montana e dai Volontari della Valchiavenna anziani e amici; dal 1997 è un’importante sezione museale di archeologia industriale (per visite e informazioni: Consorzio per la promozione turistica della Valchiavenna, tel. 0343-37485).
Dal centro di Chiavenna si accede al PARCO ARCHEOLOGICO BOTANICO DEL PARADISO, parte della più ampia riserva naturale delle Marmitte dei Giganti. Istituito nel 1955,il parco copre il territorio di due colli panoramici a est del paese, il Paradiso e il Castellaccio, divisi da una profonda spaccatura, la Curgia,sormontata da una passerella. In epoca romana, la Caurgia era una cava da cui si estraeva pietra ollare e sulle sue superfici sono ancor più visibili le tracce lasciate dalle lavorazioni, mentre alcuni dei percorsi sono stati pavimentati utilizzando il botòn, lo scarto della tornitura della pietra ollare.
I numerosi sentieri che attraversano formazioni geologiche di origine fluvioglaciale molto interessanti, come canali di erosione, marmitte e rocce montonate. Il Parco ospita numerose specie botaniche anche rare ed esotiche, spesso tipiche di latitudini molto più meridionali, come cedri o querce rosse, che si possono ammirare lungo un percorso dedicato e didascalizzato.
Uno degli itinerari conduce alla rocca del Castellaccio, consentendo di visitarne i ruderi risalenti al periodo fra il IX e l’XI sec., le mura del Quattrocento e la necropoli (per visite e info: www.valchiavenna.com).
Il cammino passa proprio sul luogo del martirio di Sr. Maria Laura Mainetti, beatificata il 6 giugno 2021. Nata nel 1939, apparteneva alla Congregazione delle Figlie della Croce. Insegnante ed educatrice dei giovani, fu punto di riferimento per tante persone. Cadde uccisa il 6 giugno 2000, per mano di 3 ragazze minorenni che volevano offrire un sacrificio a Satana. Queste avevano attirato Sr. Maria Laura con l’inganno di una finta gravidanza causata da uno stupro. Una richiesta di aiuto alla quale ella non si sottrasse, nonostante l’ora tarda. Attirata in un viottolo, fu colpita con una pietra e poi finita con 19 coltellate. Le ragazze, negli interrogatori, testimoniarono che la religiosa, mentre veniva colpita, ormai inginocchiata al suolo, come Gesù chiedeva a Dio di perdonare le sue assassine.
Via Bregaglia: www.viabregaglia.com
Bicitalia.org: www.bicitalia.org
Valtellina Turismo (PDF): valtellinaturismo.com
Comune di Chiavenna: www.comune.chiavenna.so.it
ProLoco Chiavenna: www.prochiavenna.it
Comunità montana Valchiavenna