HOME / TAPPE TRACCIATO / TAPPA 17
Partenza:
Travo
Arrivo:
Mezzano Scotti
Distanza:
14,8 Km
Il percorso a piedi consente di ammirare un ampio panorama in cui predomina l’ambiente naturale. Il paesaggio è montuoso con molte aree coltivate ma scarsa vegetazione arborea; si attraversano alcune località poco abitate costituite da gruppi di case o fienili.
Lasciamo l’agriturismo Le due noci , in località San Giorgio di Bobbiano, e scendiamo verso destra sul sentiero fino alla SP 63, che imbocchiamo verso destra; dopo 80 m, al bivio, proseguiamo sulla provinciale seguendo la direzione per la pietra Perduca e il TORRIONE DI BOBBIANO, che vediamo stagliarsi davanti a noi e al quale ci avviciniamo dopo 400 m. È una costruzione probabilmente risalente all’anno Mille, di proprietà privata, recentemente ristrutturata e messa in sicurezza. Accanto si trova la CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO.
Proseguiamo dritto sempre sulla provinciale, passando per la Località Termie Grosso. La strada non è molto trafficata anche se in alcuni tratti le curve cieche impediscono la visuale e dobbiamo fare più attenzione. Dopo circa 3,3 km, in prossimità di una curva a destra, troviamo sulla sinistra il sentiero per raggiungere la PIETRA PERDUCA, sulla quale è incastonato l’ORATORIO DI SANT’ANNA: un luogo leggendario, mistico e affascinante. Camminiamo quindi sulla strada sterrata per circa 400 m, qui incontriamo un bivio (la strada che incrociamo sulla destra la percorreremo dopo la visita all’oratorio) e proseguiamo dritto per altri 500 m. Raggiunto l’oratorio possiamo riposarci sul prato oppure seduti al tavolo da picnic, è possibile anche riempire le borracce perché è presente anche una fontanella a disposizione dei visitatori. L’oratorio è incastonato in una pietra scura e si percepisce subito un senso di pace, saliamo la scalinata per arrivare all’ingresso dell’oratorio (per visitare l’interno è necessario contattare Camillo Piga, il custode della Perduca, che vi verrà ad aprire l’oratorio e vi farà da guida. Tel. 366-57.27.476). Guardando l’oratorio, sulla sinistra troviamo alcune scale scavate nella roccia: percorrendole sarà possibile salire sulla sommità della pie[1]tra e ammirare il panorama e le vasche preistoriche dove, aguzzando la vista potrete vedere dei tritoni! È ora di riprendere il cammino e, dando le spalle all’oratorio, ripercorriamo a ritroso la strada sterrata da cui siamo arrivati; dopo circa 330 m ignoriamo un incrocio sulla sinistra e procediamo dritto per altri 200 m, quindi al bivio teniamo la sinistra e proseguiamo seguendo il sentiero (Cai 185) per altri 350 m, dopodiché all’ulteriore bivio proseguiamo dritto ignorando la biforcazione sulla destra; prima di andare avanti, però, consigliamo di girarsi verso l’oratorio per un ultimo sguardo e una foto. Continuiamo il nostro cammino in un bel sentiero nel bosco per 650 m fino ad arrivare a un bivio dove giriamo a sinistra proseguendo sul nostro sentiero fino ad arrivare ai piedi della PIETRA PARCELLARA, sorella maggiore della Perduca, che torreggia davanti a noi. Alla base della grande pietra troviamo l’oratorio della Madonna di Caravaggio della Pietra Parcellara dove troviamo anche un tavolo da picnic. Da qui, chi volesse inerpicarsi sulla cima della pietra dovrà effettuare una deviazione imboccando il sentiero accanto all’oratorio: dalla cima si gode di una vista molto suggestiva, tuttavia il percorso è esposto e ci si deve arrampicare tra le rocce; la deviazione, che richiede minimo un’ora tra andata e ritorno, è consigliata quindi solamente a chi non ha problemi con le altezze e in ogni caso a camminatori esperti.
Lasciando alle spalle l’oratorio proseguiamo sul sentiero (strada Parcellara-Brodo): questo piega sulla destra e dopo alcuni metri incontriamo un bivio. Teniamo la destra sul sentiero più largo. Dopo circa 650 m raggiungiamo la località di Brodo da dove si procede quindi per circa 1,5 km lungo la relativa strada fino alle località di Monteraschio e quindi di Gazzoli e di Parcellara.
Qui si prende la strada comunale asfaltata che in circa 4 km conduce attraverso Concesio fino a Freddezza, dove, all’ingresso in paese, si trova sulla sinistra l’antico oratorio della Madonna del Rosario. Superato il piccolo borgo, si prosegue fino a incontrare dopo circa 500 m la strada provinciale che scende dal fianco della montagna e che si deve imboccare, andando verso sinistra, in direzione di Mezzano Scotti.
Il percorso, ormai diventato pianeggiante, conduce ad attraversare dopo 1 km la località di Bardughina e dopo altri 600 m. il ponte su un torrente, dove la strada piega a sinistra per raggiungere infine l’abitato di Mezzano; qui, superato il parcheggio e il campo sportivo, si tiene la destra (via martiri della libertà) per approdare infine alla chiesa di San Paolo, meta della tappa.
Se non si vuole fare la deviazione verso la Perduca, al bivio sopra indicato si mantiene la destra e si prosegue lungo la strada che risale le colline, offrendo suggestive viste, fino ad arrivare alla località di Pietra, ai piedi della Pietra Parcellara, sorella maggiore della Perduca. Superato l’agriturismo ‘La Madre Pietra’, si prosegue ancora per 50 m fino a imboccare sulla sinistra – in corrispondenza di una curva della strada a destra – il sentiero CAI 185 che sale fino ai piedi della Pietra Parcellara. Incontriamo un sentiero perpendicolare (CAI 167) che imbocchiamo girando a sinistra. Lo sterrato conduce al piccolo oratorio della Beata Vergine di Caravaggio (con nei pressi un tavolo da picnic). I più intrepidi possono salire in una ventina di minuti fino alla cima della Pietra (836 m).
b&b Lasole
6 posti letto in camere doppie
€ 60,00 a camera colazione inclusa
per prenotare
cell.: 3406852910 – Alessandro Merli
mail: biofattoria.lasole@libero.it
B&B Don Aristide Conti
Piazza S. Paolo, 2 Loc. Mezzano Scotti 29020 BOBBIO (PC)
10 posti letto in 3 camere. Bagni in comune.
€25,00 per notte inclusa colazione
Per info: Don Francesco Gandolfi
cell.: +39 3395719988 – tel.: +39 0523937125
e-mail:cisco.gandolfi@gmail.com
Albergo Ristorante da Ranella
Via Roma, 26
SGL 40 €, DBL 70 €, TPL 90 €.
colazione inclusa, ristorante annesso aperto tutti i giorni dalle 8 alle 23 tranne il martedì – tel.: 0523937126 – daranella@libero.it
mail: ristorantedaranella.it
Agriturismo Il Torrione del Trebbia
Località Pietra – Travo (PC)
La Madre Pietra – www.lamadrepietra.com
Località Pietra, 1 Travo (Pc)
Da giugno a fine settembre aperto da giovedì a domenica
Da ottobre a fine maggio aperto sabato e domenica
E’ obbligatoria la prenotazione infrasettimanale
La prenotazione di gruppi di almeno 10 persone è sempre possibile con almeno una settimana di anticipo
ORARI:
Pranzo dalle 12.30 alle 14.30
Merende dalle 15.00 alle 18.00
Cena dalle 19.30 alle 21.30
email: info@lamadrepietra.com
Tel. +39 0523950516 – +39 3493279440 – +39 3451121277
CHIESA SAN PAOLO
Piazza S. Paolo
Tel.: +39 0523 937125
Riferimento: Don Francesco Gandolfi
cell.: +39 3395719988 – mail: cisco.gandolfi@gmail.com
La Pietra Parcellara (m. 836) è un’ofiolite di serpentino nero che domina le colline circostanti da cui si stacca bruscamente; dalla sua cima, si gode di una visione panoramica di tutta la val Trebbia, la valle di Bobbiano, la val Luretta, il monte Penice e le zone limitrofe.
Ai piedi della pietra vi è l’oratorio dedicato alla Madonna di Caravaggio, In epoca longobarda, nella zona venne edificato un castrum monastico e successivamente entrò a far parte dei possedimenti del monastero di Mezzano Scotti, passando in seguito alla famiglia Malaspina. Nel 1120 Piacenza e le truppe guelfe occuparono la zona nel corso della guerra condotta contro i ghibellini bobbiesi, tuttavia i Malaspina riuscirono a resistere e, in seguito, a rioccupare l’area. Nel 1155 venne ceduta dai Malaspina alla nobile famiglia dei Perduca.
Nel 1170 la zona della Pietra Parcellara venne nuovamente attaccata da parte delle truppe guelfe piacentine, le quali posero sotto assedio il castello; dopo mesi di combattimenti, le milizie guelfe furono costrette alla ritirata. Nel 1269 il comune di Piacenza riuscì ad occupare i territori limitrofi, compresi il feudo di Parcellara ed il castello, che venne completamente distrutto.
Alla base della pietra Perduca, sul lato occidentale, vi si accede con una breve scalinata in pietra. Probabilmente fondato nel X secolo dai monaci dell’abbazia di San Colombano di Bobbio. Originariamente consacrato a Maria Assunta, nel corso del tempo ha subito crolli e rimaneggiamenti, e nel XIX secolo è stato dedicato a sant’Anna. All’interno, oltre a dipinti raffiguranti, tra gli altri, san Colombano, conserva una mistica reliquia: un masso sul quale, secondo tradizione, è visibile l’impronta del piede della Madonna. La chiesa è chiusa tutto l’anno, a eccezione della festa dedicata a sant’Anna a fine luglio. Sulla facciata in pietra spicca il portale di accesso, sopra al cui architrave sono incisi caratteri latini e probabilmente celtici. Il sito era infatti considerato un luogo sacro fin dall’antichità: qui si svolgeva il culto dedicato a Penn, divinità di origine celtica venerata in molte parti d’Italia (da cui derivano probabilmente le denominazioni del monte Penice e degli Appennini). Dal culto pagano dei celti-liguri, si è passati al culto precristiano di Minerva Medica, il cui tempio è poi diventato la base per la costruzione dell’oratorio in epoca cristiana. Non è un caso che la chiesetta sia proprio dedicata a sant’Anna, moglie di Gioacchino e considerata sterile, ma che concepì, molto avanti negli anni, la Vergine Maria. Misteri pagani si mescolano a riti cristiani, il luogo è magico e affascinante e lo spettacolo naturale completa uno scenario suggestivo e unico.
Per visitare l’interno è necessario contattare Camillo Piga, il custode della Perduca, che vi verrà ad aprire l’oratorio e vi farà da guida. Tel. 366-57.27.476).
La Pietra Perduca (m. 659), affiorata dal magma del mantello terrestre circa 250 milioni di anni fa, è un’ofiolite di serpentino. Pur essendo situata in una zona piuttosto carente di ambienti umidi sulla pietra sono presenti delle colonie di tritoni crestati e tritoni alpini che per riprodursi utilizzano le vasche di raccolta dell’acqua piovana situate sulla cima del rilievo. Le pareti composte da materiale roccioso offrono un habitat adatto alla presenza di rapaci diurni tra cui il gheppio, lo sparviere, il biancone e la poiana.
I primi insediamenti nei pressi della Pietra Perduca risalgono alla Preistoria: nella zona sono stati trovati resti risalenti al medio Neolitico. Sulla cima sono state trovate tracce di un insediamento databile all’età del bronzo. La presenza di vasche scavate nella pietra destinate a raccogliere l’acqua piovana, fa pensare ad una frequentazione del rilievo per culti pagani. Successivamente, alcuni resti di materiali fanno pensare che in età romana nella zona potesse essere attiva una fornace.
Sul lato occidentale si trova l’oratorio di Sant’Anna, costruzione di impianto quattrocentesco realizzato su un preesistente edificio , dedicato alla Madonna Assunta, che potrebbe essere stato fondato da parte dei monaci dell’abbazia di San Colombano di Bobbio intorno al X secolo.
Il primitivo edificio religioso crollò a causa dei pesanti danni causati da un terremoto. In sua sostituzione, nel XII secolo, venne edificato un nuovo oratorio. Nel 1170 il maniero fu occupato da truppe di fede guelfa provenienti da Piacenza, le quali successivamente lo rasero al suolo. Durante il XV secolo l’oratorio venne fortemente rimaneggiato, lasciando solo alcune tracce dell’edificio preesistente, come i resti di alcuni affreschi quattrocenteschi posti sulle pareti raffiguranti tra gli altri Sant’Antonio Abate, San Nicola, San Giorgio, San Michele pesatore di anime e San Colombano.
Successivamente, nella zona, venne costruito un castello che fu parte dei possedimenti della famiglia Perduca, da cui deriva il nome stesso della montagna.
Per gli amanti dell’arrampicata, la Pietra Perduca presenta una palestra ideale.
Di fondazione romana, documentato nel 747 con la costruzione del monastero benedettino di S. Paolo, trasformato in fortezza, abbandonato nel 1460 a causa del trasferimento nella vicina Torre di Cadonica. Il monastero passò agli Scotti, nel 1551 ai Caracciolo, nella metà del XIX secolo ai Follini; le rimanenze sono inglobate in abitazioni. La chiesa di S. Paolo fu rimaneggiata tra la fine del XVIII e gli inizi del XIX secolo, cambiando l’orientamento della facciata.
Pro Loco Mezzano Scotti: Fb pro loco mezzano scotti