La Via SANCTI Columbani, o Via della traslazione

HOME / COLOMBANO / PERCORSI NAZIONALI

Si tratta del percorso seguito durante l’unica traslazione al di fuori di Bobbio delle venerate spoglie di San Colombano, che per l’occasione sono state portate in solenne processione a Pavia, nel luglio del 929, davanti al regnante Ugo di Provenza. I monaci del Monastero di Bobbio, infatti, guidati dall’abate Gerlanno, nei giorni 17, 18 e 19 luglio di quell’anno trasportarono le reliquie di San Colombano da Bobbio a Pavia attraverso un percorso più esteso di quello usuale, studiato appositamente allo scopo di rivendicare davanti al re Ugo di Provenza i molteplici beni del Monastero usurpati dal vescovo di Piacenza Guido e da altri feudatari, tra cui suo fratello Raginerio, conte di quella città. Per ottenere dal re italico giustizia in merito alle pesanti usurpazioni perpetrate a danno dei monaci e così risolvere il caso si venne all’ordalia, vinta dal monastero, che ebbe quindi dal re il desiderato accoglimento delle richieste. 

[Gli studi effettuati, le memorie di ritrovamenti archeologici e la toponomastica tuttora in uso e altro ancora dimostrano tutti insieme che l’areale geografico attraversato da questo itinerario articolato da Bobbio a Pavia attraverso le valli dell’alto Tidone pavese e della Versa ed il passo di Po di Portalbera ebbe utilizzo sin dall’epoca della conquista longobarda di questa regione ed in particolare dai tempi di Agilulfo, costituendo la via di collegamento privilegiata [contra: Paolo Diacono] da Pavia a Bobbio, ovvero dalla città-fortezza longobarda più avanzata verso il limes del Po ed il caposaldo, cioé Bobbio, più avanzato nell’Appennino in direzione della regio Maritima occupata saldamente dai reparti  

Il percorso è risultato leggermente [?] più lungo [25 km: un giorno di cammino!] rispetto a quello oggi conosciuto come Via degli Abati.]

In epoca altomedioevale, quella che oggi chiamiamo La via di San Colombano erà gia ampiamente utilizzata e collegava il Nord Italia a Roma, già prima dell’età dei longobardi e prima dell’attestazione di Sigerico della Via Francigena (X secolo) . La Via di San Colombano fu utilizzata anche dai sovrani longobardi e dai pellegrini diretti a Roma e provenienti dalla Francia e dalle Isole britanniche, che transitavano da Bobbio per venerare le reliquie di San Colombano. Questa arteria che, dunque, collegava Pavia con Bobbio fino a Roma, attraversava l’Oltrepò Orientale e mettendo in comunicazione le valli Trebbia, Tidone e Versa con i centri lungo il Po e il Ticino. L’importanza di questa strada risulta evidente dal fatto che collegava la capitale dei Longobardi con uno dei centri culturali più importanti del nord Italia: il nucleo monastico di San Colombano e la città di Bobbio. Il tracciato valicava il Passo del Penice, passava per Canevino, la Valle Versa e attraversava il Po in prossimità di San Giacomo della Cereda. E’ storicamente noto il legame dei cenobi benedettini pavesi con la basilica protoromanica di Bobbio, dove, dai resti della basilica, prese vita uno dei centri di cultura più importanti del Nord Italia.

 

La “via di San Colombano” svolgeva quindi la funzione di collegamento tra Pavia e Bobbio e tra quest’ultima e i monasteri “gemelli” d’oltralpe: Luxeuil, Fontaine ed Annegray. A cominciare dall’anno 860 il monastero di Bobbio godeva del privilegio del libero transito delle proprie imbarcazioni sul Po e sul Ticino allo scopo di favorire il collegamento con Pavia e con le strade per la Francia. E’ quindi in questo periodo storico che l’antica “via di San Colombano” si afferma come il percorso più importante fra quelli che attraversavano l’Oltrepò Pavese fino a Pavia. Dopo la morte di San Colombano, questa via fu percorsa da un grande evento… Nel luglio 929 l’abate Gerlanno portò da Bobbio alla chiesa di San Michele in Pavia le spoglie di san Colombano per rivolgersi al re Ugo di Provenza richiedendo protezione per i possedimenti dell’abbazia.

Il 16 luglio 929 [l’abate di Bobbio Gerlanno]… fece aprire la tomba di San Colombano … Il giorno dopo … Il corteo si mise in cammino alla volta di Pavia. Il primo giorno di viaggio il corteo lasciò alle spalle Bobbio, quindi … Gerlanno e il suo corteo seguirono l’itinerario che da Bobbio tende a Grazzi, aggirando i rilievi del Groppo, del Pan Perduto, dei Sassi Neri. Poi una volta scesa verso Romagnese, la processione sarebbe risalita per raggiungere Sarturiano addentrandosi nel territorio di Zavattarello. Qui il corteo passò la prima notte dopo aver deposto l’urna entro la locale chiesa pievana di San Paolo. … Da lì a poco il corteo lasciò a sinistra la sede monastica di Montelungo … raggiunta la frazione Pometo, i monaci raggiunsero i pressi del colle di Canevino … da lì il corteo discese in Val Versa e per questo tramite giunse al Portum Peducolosum, identificato presso Portalbera, dove i monaci e le spoglie si sarebbero imbarcati per approdare in sponda opposta. … Il terzo giorno i monaci riprendono la via per Pavia … Entrano in città da Porta San Giovanni… La folla sembra impazzita… Nei giorni seguenti è probabile che si siano intrecciati contatti diplomatici… per arrivare alla chiesa di San Michele, basilica dei re…Di fatto Ugo (il Re) …non ebbe difficoltà a dichiarare vincitore della causa il monastero bobbiese…I monaci per la via del ritorno scelsero questa volta di passare dal Siccomario… L’assenza dal monastero era durata circa due settimane”.

Il tracciato che ripercorre la traslazione dell’urna con le spoglie di San Colombano è lungo circa 100 km e si divide in 4 tappe. 

Tappa1:Da Bobbio a Romagnese km 21,9

Tappa 2: Romagnese a Canevino km 20,7

Tappa 3:Da Canevino a Stradella km 24,5

Tappa 4:Da Stradella a Pavia km 32,0

Associazione Il Bel San Michele – Onlus
Tel. +39.392.1566788
email: info@ilbelsanmichele.eu

Il tracciato che ripercorre la traslazione dell’urna con le spoglie di San Colombano è lungo circa 100 km e si divide in 4 tappe.