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San Colombano al Lambro posto sulla sponda destra del fiume Lambro, si estende ai piedi di una ridente collina ricoperta di viti che producono un apprezzato vino bianco e rosso che ha segnato la storia e la cultura di questo originale borgo della pianura padana. La valorizzazione della tradizione vitivinicola è supportata oggi dalla presenza del Consorzio di Tutela del vino Doc San Colombano con un’enoteca situata all’interno del castello Belgioioso.
Le origini di San Colombano al Lambro si perdono nelle nebbie della protostoria, riconducibili all’arrivo di stirpi primitive stanziatesi nelle paludose pianure ai lati del Po. Si tratta di località balzate alla luce in senso etnico , storico e anche geografico, con l’arrivo delle tribù galliche che invasero la pianura Padana.
E’ comunque probabile che Colombano transitò per questi luoghi all’inizio del settimo secolo, nel suo viaggio verso Bobbio, provenendo da Milano. La tradizione tramandata nei secoli vuole che qui lasciò il segno del suo apostolato convertendo al Cristianesimo le tribù padane stanziate sulle rive del fiume e insegnasse loro la coltura della vite.
In un diploma di conferma dei beni e dei diritti spettanti al monastero di S. Colombano di Bobbio, emanato nell’anno 865 dall’imperatore e re d’Italia Ludovico II, è elencata, fra le altre, una cella in Brioni. Dall’atto di Ottone I l’abbazia di Bobbio risulta proprietaria di beni in territorio lodigiano, ma l’unica località compresa nell’elenco che potrebbe farne parte è proprio Brione, poi Mombrione, sul colle di San Colombano.
Nel centro storico, che conserva la tipica conformazione urbana del castrum romano si trovano i principali monumenti storico-artistici che possono essere visitati. Innanzitutto la Chiesa Parrocchiale che esisteva già sul finire del XIV sec. e ampliata nel 1836 con il campanile che risale al 1780.
Sono ben conservati gli affreschi di Bernardino Campi (eseguiti tra il 1576 e il 1581), opere di Bernardino Lanzani e di Paolo Caravaggioe il battistero dove fu battezzato don Carlo Gnocchi, beatificato nel 2009.
Il Castello esisteva già nel X sec. Trasformazioni notevoli vennero eseguite dal Barbarossa nel 1164, dopo le distruzioni compiute dallo stesso nel 1158 in quanto riconosciuto quale avamposto sopraelevato per le vicine città di Milano e di Pavia e per la residenza reale di Corte Olona. Il Portone fu fatto costruire dal priore della Certosa don Giovanni Abbiati per dare lustro al privilegio ottenuto dal re di Spagna Carlo II nel 1691 di fregiare il Borgo del titolo di Oppidum insigne. L’ Oratorio e Chiesa di San Rocco, gioiello architettonico locale. Costruzione eretta nel 1514 in stile bramantesco a pianta ottagonale.
La Chiesa di San Giovanni Battista costruita nel 1510 all’annesso ospedale retto dal Terz’Ordine di San Francesco.
II Lazzaretto tipicamente seicentesco, ricorda ai posteri il triste evento della pestilenza del 1630 e quello esistente a Milano.
Palazzo Patigno, sede del municipio appartenne alla famiglia del nobile spagnola. L’antico salone dei ricevimenti accoglie l’attuale sala consiliare che, nel 1982, venne dotata di 23 pannelli pittorici che illustrano le vicende storiche di San Colombano al Lambro, dalle origini ai nostri giorni.
San Colombano al Lambro si estende ai piedi di una ridente collina, unica nel territorio milanese unica nel territorio milanese da cui si domina la pianura lombarda.
Dal 1984 la collina è zona a denominazione d’origine (D.O.C.) prevalentemente coltivata a vigneto e piante da frutto e ortaggi: ciliegie, fichi, piselli. Un territorio particolare, da difendere e salvaguardare. Un Consorzio di Tutela sostiene la produzione e la promozione del vino rosso e bianco denominato “San Colombano” e gestisce un’enoteca nel Castello.
Associazione Il Borgo e il Colle
telefono: 0371898265 cell: 333 2930003
email: ilborgoeilcolle@itineraribanini.it
www.visitasancolombano.com
fb: Il Borgo e il Colle
Consorzio Vini Doc San Colombano e Enoteca
apertura dal lunedì a venerdì dalle 9.30 alle 12,30
il sabato e la domenica dalle 17,00 alle 19,00
www.sancolombanodoc.it
tel.: 0371 898830