La Via degli Abati attraversa parte del territorio provinciale di Pavia e l’Appennino Tosco-Emiliano nelle province di Piacenza, Parma, Massa Carrara. Il tracciato interessa tre regioni – Lombardia, Emilia e Toscana – e si sviluppa per circa 190 km, che risultano più impegnativi della più nota Via Francigena, snodandosi per sentieri, mulattiere, carrarecce e attraversando valli e crinali per un dislivello complessivo di oltre 6000 metri. E’ segnato CAI (bande orizzontali bianche e rosse) ed è georeferenziato. I tratti su strade asfaltate sono la minima parte e solo nei pressi dei centri più importanti. Tutte le info con cartine, dislivelli e way points si trovano nelle varie guide che descrivono in dettaglio la Via degli Abati, tra cui quella della casa editrice “Terre di Mezzo“ che contiene anche indicazioni su ospitalità, storia e cultura, punti di ristoro e altro.
Cenni storici. Come noto, il percorso della via Francigena che oggi conosciamo è quello descritto nel suo diario di viaggio dall’Arcivescovo
Sigerico nel ritorno da Roma verso Canterbury tra il 990 e il 994. Giunto a Pontremoli e dovendo attraversare l’Appennino, Sigerico scelse la via del passo della Cisa (Monte Bardone), che consentiva di raggiungere, disegnando un ampio arco, le città della pianura (Fidenza, Piacenza, Pavia). Esisteva tuttavia anche un altro percorso, più antico, oggi chiamato Via degli Abati, che passava attraverso i monti ed era utilizzato già dal VII secolo, soprattutto da chi viaggiava a piedi, quale tragitto più breve da Pavia a Lucca e verso Roma.
La Via, utilizzata già dai sovrani longobardi prima della conquista della Cisa controllata dai Bizantini, toccava anche l’abbazia di Bobbio, nel cuore dell’Appennino, dove i pellegrini diretti a Roma e provenienti dalla Francia e dalle Isole Britanniche passavano a venerare le spoglie di San Colombano, il grande abate irlandese padre, con San Benedetto, del monachesimo europeo. Per questo già in età longobarda lungo il percorso, oltre che a Pavia Piacenza e Lucca, si incontravano “hospitali” di San Colombano.
Il tragitto era parimenti seguito dagli abati di Bobbio per andare a Roma presso il pontefice, da cui l’abbazia direttamente dipendeva, e inoltre per tenere i contatti con la corte regia di Pavia, da cui dipendevano i suoi beni. Circa il collegamento con Pavia Paolo Diacono, lo storico dei Longobardi, nella sua “Historia Langobardorum” indicava in 40 miglia (pari a circa 60 chilometri) la distanza tra Bobbio e Pavia, individuando così l’itinerario usuale tra le due località, senza alcun riferimento alla successiva traslazione del corpo di San Colombano da Bobbio a Pavia (vedi Via Columbani o della traslazione). Il percorso, passando per Broni, Canneto, Canevino. Pometo, Caminata e altre località storiche, costituisce il tratto pavese della Via degli Abati; via che congiungendo Pavia attraverso Bobbio con Pontremoli rappresenta nel suo insieme la Variante Appenninica della Via Francigena.
Anche conosciuta con il nome di “Francigena di Montagna”, la Via degli Abati è un antico percorso di circa 190 Km che collega Pavia a Pontremoli lungo la Val Trebbia attraverso luoghi di fede di straordinaria suggestione come l’Abbazia di San Colombano, borghi caratteristici come quello di Bobbio o Pontremoli, splendidi castelli come quello di Bardi e paesaggi incontaminati di rara bellezza dell’Appennino Parmense.
Il Cammino degli Abati risale al periodo della dominazione Longobarda, quando era principalmente utilizzato dai monaci di Bobbio per raggiungere la città di Roma prima che la Via Francigena di Monte Bardone (oggi Cisa), rimasta a lungo sotto il controllo dei Bizantini, assumesse un ruolo predominante nelle antiche vie di commercio e pellegrinaggio.
Il percorso era utilizzato in particolar modo dai pellegrini nord europei ed irlandesi che, nel lungo e difficoltoso viaggio di fede verso Roma, includevano una sosta a Bobbio per una visita alla tomba di San Colombano, abate irlandese fondatore della locale abbazia.
Snodi. Il Cammino corre parallelo alla Via Francigena con la quale si ricongiunge a Pontremoli. La Via degli Abati è riconosciuto come Cammino nell’Atlante dei Cammini del Mibact.
La Via degli abati da Pavia a Pontremoli è di 128 km divisa in 7 tappe.
E’ il certificato che attesta che il camminatore ha percorso la Via. Contiene una parte informativa, che va compilata all’inizio del viaggio con i propri dati personali, luogo e data di inizio cammino, mezzo di locomozione (a piedi, in bicicletta o a cavallo), uno spazio dove verranno apposti i timbri che attestano il passaggio nelle varie località con la data in cui questo avviene (è sufficiente il timbro della località a fine tappa).
I Registri non sono altro che quaderni, presenti in alcuni luoghi lungo la via dove il camminatore può scrivere un pensiero, le proprie impressioni, suggerimenti, critiche sul cammino. Le credenziali così come le cartine (cartoguide) del percorso si possono richiedere all’Associazione.
Associazione “Via degli Abati”
Piazza Manara, 7 – 43043 Borgo Val di Taro (PR).
Email: viadegli
Fb: viadegliabati