ROUTE SAINT PHILIBERT

HOME / LE TAPPE / ROUTE SAINT PHILIBERT

A Bobbio si dirige e trova il suo termine la Via de Saint Philibert – Itinerario culturale e monastico, che allaccia idealmente Jumièges a Toumus e a Bobbio.

San Colombano ei monaci al suo seguito, che nel VII secolo contribuirono all’evangelizzazione dell’Europa, non hanno finito di sorprenderci. Tra questi, San Filiberto, monaco guascone, nato a Eauze nel 616, fondatore di Jumièges, Noirmoutier, Pavilly e Montivilliers, occupa un posto decisivo.

La sua origine aristocratica, la sua educazione alla corte del re Dagobert con Saint Eloï, Saint Wandrille e St Ouen e soprattutto il gran numero di guarigioni effettuate dopo la sua morte e durante la traslazione delle sue reliquie in seguito all’invasione dei Vichinghi, lo rendono un’eminente personalità religiosa che merita di meglio dell’oscurità in cui la storia lo ha ingiustamente relegato.

“Filiberto godeva di una tale delicatezza che si prendeva tutta la sua cura per mettere in pratica prima ciò che insegnava agli altri. Era pieno di pietà, incline alla misericordia, dotato nella predicazione, di ampia e profonda intelligenza, di facili contatti, fermo di carattere, ospitale verso tutti, avendo a cuore la redenzione dei prigionieri e la consolazione degli afflitti, zelante per il costruzione di edifici religiosi, un uomo disinteressato, guidando una folla di discepoli sulla via del distacco. Aveva sempre sulla bocca il nome di Cristo e sempre nel suo cuore brillavano le luci e la forza dello Spirito Santo. » (Ermentario).

L’idea di seguire la sua strada, di estendere la sua notorietà ben oltre la Vandea dove era venerato e di rendergli in qualche modo giustizia, ci è venuta durante un pomeriggio trascorso al Grand Parc du Puy del Matto. Questo superbo risultato, dovuto al solo talento di Philippe de Villiers e al suo amore per la Vandea, ha ricreato quel giorno l’invasione dei Vichinghi.

In mezzo alle grida e ai fuochi accesi sulla Loira dai Normanni, l’immagine di alcuni monaci, che portano piamente sulle spalle il sarcofago del loro santo fondatore Filiberto, si è imposta alle nostre menti, suscitando una miriade di interrogativi e di grande commozione.

Tornati a casa e arricchiti dalla lettura di una solida bibliografia, ci siamo convinti che il santo monaco fondatore dell’ordine avesse qualcosa da dirci e abbiamo deciso di seguire le sue orme.

A cominciare dalla regione dove suo padre, vescovo ad Aire sur Adour, lo aveva fatto crescere ad Eauze. Quindi attraversare l’Aquitania per raggiungere la Vandea e l’isola di Noirmoutier. Infine segui il percorso delle sue reliquie passando per Saint Philbert de Grand Lieu, Cunault, Messais, Saint Pourçain sur Sioule e Tournus. Come al solito, avremmo percorso questa strada a piedi.

Al ritmo di 30-35 km al giorno, i 1360 km sono stati percorsi in due mesi. Un primo viaggio sud-nord da Eauze a Noirmoutier, poi una lunga traiettoria ovest-est per raggiungere Tournus il 18 giugno 2011. Rispetto ai 39 anni di pellegrinaggio dei monaci, questi due mesi di viaggio per noi alla velocità di un cometa.
Robert Mestelan
Président de l’Association La Route de l’Europe chrétienne

Questo percorso di 1360 km è proposto in 74 tappe di 30-35 km di media giornaliera.

Prima parte: 601 km
Eauze – Noirmoutier

Seconda parte: 760 km
Noirmoutier – Tournus

Robert et Claudia MESTELAN
64 rue de la Frâche
84740 Velleron
Tél. 04 90 20 08 70
atelierloubarri@free.fr